VERSO LE ELEZIONI COMUNALI 2015
VERSO LE ELEZIONI COMUNALI 2015
Uno sguardo alle realtà politiche in gioco ad oggi e alcune domande che dobbiamo porci
Faenza si avvia alle elezioni comunali del prossimo 24 maggio (se, come sembra, l’election day sarà spostato di una settimana per consentire agli alpini di andare al loro raduno nazionale all’Aquila il 17 dello stesso mese). Al momento il rischio maggiore sembra quello di una campagna elettorale altalenante fra la polemica fine a se stessa e l’assenza di contenuti, in un momento invece in cui tutti dovremmo interrogarci a fondo sul futuro della nostra città.
Il Partito Democratico ha deciso di ricandidare il sindaco uscente Giovanni Malpezzi, che già da più di un anno aveva dato la propria disponibilità per un secondo mandato. Nel principale partito di centrosinistra non è emersa nessuna candidatura alternativa, e difficilmente spunteranno altri nomi dalla coalizione che delimita l’area progressista a Faenza. Scontato il sostegno a Malpezzi da parte della lista civica Insieme per Cambiare, mentre sono dati in avvicinamento anche i civici moderati de La tua Faenza, per oltre un decennio importante aggregazione di centrodestra a livello cittadino. Questo potrebbe portare a una coalizione fra due liste civiche moderate e il PD, con l’eventuale aggiunta di SEL, che fra poco dovrà scegliere se appoggiare il sindaco uscente o cercare un candidato con i segmenti che si rifanno all’esperienza della Lista Tsipras e dell’Altra Emilia-Romagna. Altri nomi in campo da tempo sono quelli di Alessio Grillini, consigliere comunale già NCD e ora candidato della lista civica Io Faentino (sostenuta oltre che dal partito di Alfano, anche da Fratelli d’Italia).
Il fronte di centrodestra si presenta però diviso: un percorso a parte riguarderà probabilmente la Lega Nord e Forza Italia, che dovrebbero individuare un candidato di coalizione (si parla di Gabriele Padovani o Raffaella Ridolfi). Sull’ala destra troviamo anche la candidatura di Emanuele Visani, matador del gruppo Facebook Faenza Aperta e fra i più assidui commentatori di Faenzanet, mentre ritorna in campo Mirco Santarelli di Forza Nuova (già candidato sindaco nel 2005). Un’altra candidatura che potrebbe concretizzarsi è quella di Stefano Maretti per la lista civica Faenza che vuoi, già presentatasi nel 2010 e di estrazione culturale cristiano-sociale. Chiudono il quadro i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che già nel 2010 avevano avuto un risultato importante e che nell’ultimo quinquennio hanno continuato ad essere attivi sul territorio. Potrebbero candidare il fondatore del loro meet-up, l’attivista Andrea Palli.
Analizziamo adesso il panorama che si muove attorno a questo scenario politico-elettorale. Non è ancora chiaro con quanto entusiasmo il PD sosterrà il proprio candidato a sindaco Giovanni Malpezzi, malgrado la sua ricandidatura all’unanimità da parte dell’assemblea degli iscritti. Ciò rispecchia una situazione in cui il sindaco, pure in assenza di competitor di peso, non gode della stessa popolarità che l’ha portato a Palazzo Manfredi cinque anni fa. Anche questo ha portato a un dibattito pubblico nel quale fino ad ora non sono emersi temi di rilevanza strategica per il futuro della città: che cosa immaginiamo per il centro storico nei prossimi anni? Come vogliamo mettere Faenza in rete con le altre eccellenze del territorio romagnolo? Come poter garantire un’alta qualità dei servizi sociali e sanitari in un periodo di razionalizzazione della spesa? Che cosa avrà da offrire Faenza ai suoi cittadini under 30?
Dopo la fiammata seguita all’approvazione del discusso ordine del giorno sulla “famiglia naturale”, in queste settimane i giornali sono dominati da scontri al vetriolo sulla popolazione nomade residente nel territorio comunale, su atti di vandalismo e di microcriminalità diffusi in città, su alcuni interventi di viabilità urbana. Vogliamo che siano questi i temi a dominare il confronto pre-elettorale nei prossimi mesi? Credo che in tal caso Faenza perderebbe una grande occasione per riflettere sulle proprie prospettive e sulle strategie da mettere in campo per cogliere tutte le opportunità che il tessuto sociale ed economico delle nostre terre ci offre (non dobbiamo dimenticare in l’Emilia-Romagna siamo fra le poche regioni ad aver segnato un aumento del PIL nel 2014, e che Ravenna è considerata al primo posto per qualità della vita nella classifica curata dal Sole 24 Ore). Il processo elettorale si ridurrebbe a un beauty contest fatto di singole personalità contrapposte e senza contenuti di peso, a maggior danno dell’amministrazione del prossimo quinquennio (quale che sia il suo colore politico).
Che responsabilità hanno le forze politiche? Enorme, questo è sicuro. I candidati sindaco e i partiti che li sostengono decidono su cosa puntare e come comunicare le loro proposte. E’ in primis a loro che si deve guardare si vuole elevare il livello del dibattito pubblico a Faenza. Candidati in cerca di polemica continua, o dotati di scarse doti comunicative e di approfondimento portano ai risultati che abbiamo sotto gli occhi. Ma sarebbe superficiale attribuire solo ai politici l’obbligo di impegnarsi per riscuotere Faenza dal torpore politico in cui si trova. Una grande fetta di responsabilità è in capo agli organi di informazione, dalla carta stampata ai giornali on line. Anche qui il bilancio è deludente per mancanza di analisi serie e per l’incompletezza dell’informazione, oltre all’incapacità di distinguere i fatti dalle – legittime e a volte validissime – opinioni personali. Infine, a voler essere sinceri, anche la cittadinanza ha la possibilità di migliorare lo scenario per i prossimi mesi. In una Faenza che vede la partecipazione politica (nelle sue molteplici forme) calare sempre in quantità e qualità, c’è bisogno più che mai di cittadini-elettori curiosi, rispettosi, con la voglia di mettersi in gioco e approfondire i temi sul futuro della città.
Ce la faranno questi tre soggetti che abbiamo individuato a dare una spinta propulsiva alla imminente campagna elettorale? Crediamo sia importante spingere tutti ad uno scatto d’orgoglio e a un impegno maggiore per la Faenza del futuro.
Che dire, se gli attori in campo sono così variegati e frantumati (elitigiosi?)in una piccola città come Faenza, figuriamoci in Italia… Concordo n pieno col vuoto di idee e progettualità della politica cittadina, speriamo non sia il segnale che come al solito anche a Faenza interesa più la poltrona della responsabilità verso i cittadini che essa comporta.
Analisi completa ed obiettiva, mi piace