FAENZA MUSIC – HERBA MATE E IL “MORBO DI INTERNET”
HERBA MATE
Un esempio di musica vera contro il “morbo di internet” e il consumismo estetico.
In questi ultimi anni la scena musicale underground ha raggiunto l’apice di un paradossale processo di fidelizzazione: mi riferisco alla oramai inevitabile dipendenza “patologico-comunicativa” ad internet sia da parte delle band che dallo stesso pubblico fruitore.
Il consolidamento dei social network e di piattaforme come Youtube hanno dato la possibilità a qualsiasi progetto musicale di farsi conoscere al mondo con velocità estrema, di divenire i produttori, i registi e i manager di se stessi. Ora la fama di un gruppo musicale è data dal numero di “mi piace” che hanno raggiunto sulla loro pagina Facebook e non più dai dischi venduti. I photo shoots, i video clips sono divenuti più importanti degli stessi live. Tutto questo ha portato ad una “saturazione” di band che non riescono ad emergere perché divenute dei fantasmi mediatici, ovvero:
- Troppi gruppi (troppa scelta) che quindi non riescono nemmeno a farsi notare dagli ascoltatori.
- Troppi gruppi tutti “uguali” a causa della superficiale produzione-fruizione “usa e getta”, basata sulla moda estetica di quel momento (6 mesi al massimo).
E quindi!? La buona musica sincera non esiste più!?
No dai, per fortuna esistono ancora (pochi ma buoni) casi in cui il “morbo di internet” si è dovuto scontrare con anticorpi troppo forti. Un ottimo esempio di questo ci viene fornito dalla band castellano-faentina HERBA MATE, un gruppo stoner rock (desert rock) che basa ancora “la sua musica sulla musica” e non superficialmente sull’immagine. La band composta da Andrea Barlotti (chitarra), Alessandro Trerè (basso), Ermes Piancastelli (batteria) ha partorito il primo lavoro in studio nel 2005 con l’EP A desert section, seguito dall’album The jellyfish is dead and the hurricane is coming (2009), per arrivare al 2014, (un’ottima annata) con l’uscita di un importante vinile, Early Shapes, uno split (firmato Go Down records) realizzato assieme ad una delle storiche band americane (Kyuss, Fu Manchu, Queen of the Stone Age, e altre) che hanno maggiormente ispirato i nostri: stiamo parlando dei Fatso Jetson. Inoltre sempre nel 2014 è uscito anche l’epicissimo e al contempo divertentissimo video clip del brano Dance Dance Dance, presente anche nella tracklist di Early Shapes.
Il loro sound non ha la presunzione di emergere mediaticamente, ma segue esclusivamente lo scopo di esprimere emozioni forti, intime. L’unica ambizione di questo affiatato e così ben amalgamato trio è quella di spogliarsi concettualmente dinnanzi al loro seguito, di svelare la loro essenza, le loro tonalità più nascoste e vibranti. La tavolozza compositiva dei tre “pards” passa da rossi magmatici, arancioni accesi che sfociano e si diluiscono in sfumature più tenui di azzurro, ocra, blu scuro.
Gli Herba Mate ricercando un suono essenziale-esistenziale giocano di contrasto sull’equilibrio degli opposti: la forza, la potenza, l’energia trasfigurano la fragilità, la melanconia, l’estaticità. La velocità che nasce-muore nell’atemporalità e viceversa, creando un moto circolare di ascesa dal rovente magma degli abissi della terra fino al raggiungimento dell’estasi eterea con il tutto, per poi sprofondare e rinascere nuovamente.
Se siete amanti della musica vera, del pensiero creativo libero dalle pressioni e dai cliché mediatici, vi consiglio vivamente di dare un ascolto a questo progetto.
LINK CONSIGLIATI
Parlare di morbo di internet mi sembra piuttosto banale e superficiale.
Basta considerare esempi di gruppi che, grazie al web, hanno saputo raccogliere fondi per la realizzazione di nuovi dischi e tour che causa problemi economici sarebbero stati se non impossibili quantomeno difficili, puntando proprio sul sostegno di quanti hanno deciso di credere nelle potenzialità della rete. I Marillion col Tour Found e successivo album in studio. Esempi con alcuni anni sulle spalle, ma comunque altamente significativi. Difficile emergere causa il web? Io la vedo cosi: tantissime proposte rispetto al passato vuol dire, spesso, livellamento verso il basso. Ma se cerchi trovi ciò che merita d’essere ascoltato, visto, letto…forse una volta, in maniera più pigra, si prendeva ciò che passava in convento
Grazie Pasquale, abbiamo girato il tuo suggerimento al nostro collaboratore. Non esiterà ad informarsi sul gruppo che citato e cercheremo di capire come si sono mossi e le loro scelte!! Buona giornata