Ceramic & Colours Award: il racconto dei vincitori ad Argillà 2016
Una sfida molto tecnica capace di mostrare al pubblico tutta la versatilità offerta dalla ceramica come strumento per creare arte utilizzando espressioni e linguaggi diversi. In occasione di Argillà Italia, la mostra mercato della ceramica internazionale che si è svolta a Faenza dal 2 al 4 settembre, sono stati consegnati nella giornata di sabato 3 i premi ai vincitori della prima edizione del concorso Ceramic & Colours Award, indetto dall’associazione Passepartout di Faenza. Un’edizione che ha avuto un ottimo riscontro di partecipanti, circa 120 provenienti da tutto il mondo, e che si ripeterà tra due anni sempre in concomitanza con il festival Argillà. Il concorso – che prevedeva l’utilizzo della tecnica “crawling” da parte dei partecipanti – aveva un taglio molto internazionale: non è un caso che tra i sette premiati ben sei fossero stranieri. il primo premio del concorso è andato all’artista sloveno Ivan Skubin, mentre al secondo posto del concorso, intitolato alla memoria di Franco Santi, si è piazzata la ceramista tedesca Katrin Putsch-Grassi.
Ivan Skubin: “La mia opera? Una ballerina…”
«L’immagine a cui ho voluto dare forma – ha raccontato il vincitore del concorso, lo sloveno Ivan Skubin – è quella di una ballerina con un’ampia gonna». La giuria ha decretato la sua come la miglior opera tra le sessanta selezionate alla fase finale del Ceramic & Colours Award. L’artista sloveno non è nuovo a ricevere premiazioni nei concorsi internazionali. «La ceramica – spiega Ivan Skubin – è un modo di comunicare con le altre persone. La ceramica è una materia calda e si può manipolare in tante forme, è questo che mi piace di questo tipo di arte». Per il vincitore della prima edizione del Ceramic & Colours Award si tratta della seconda partecipazione ad Argillà Italia. «Mi sono trovato bene anche quest’anno – ha dichiarato – e ho venduto molto, il che non guasta».
Karin Putsch-Grassi: “Argillà un grande incontro con culture diverse”
Tra le sessanta opere esposte nel salone delle Bandiere di Faenza, l’opera di Karint Putsch-Grassi si è aggiudicata il secondo premio. «Le superfici – spiega l’artista – per me sono molto importanti e la tecnica del crawling mi ha certamente portato a curare questo aspetto. La mia opera rappresenta una facciata di una casa, infatti andrebbe guardata come posta in verticale». La sua tecnica viene chiamata “cut & stretch” perchè utilizza incisioni sulla superficie, la quale viene poi tirata e allungata. Cosa rappresenta la ceramica per Karin Putsch-Grassi? «La ceramica è la mia vita, mi fa sentire a contatto con la natura. È un modo di esprimermi». La ceramista tedesca ha sviluppato la sua tecnica in Italia, nell’Istituto statale d’arte di Firenze. «Argillà Italia è una bella manifestazione – conclude la ceramista – è lo scambio soprattutto di tante culture diverse».