Passa dal Museo Zauli di Faenza la maratona per “remixare” i musei
Una maratona creativa che partirà oggi, venerdì 11 novembre 2016, e che proseguirà per tre giorni all’interno del Museo Carlo Zauli di Faenza e – in contemporanea – in altri tre realtà culturali italiane (il Museo Tolomeo di Bologna, il Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e Caos di Terni). Si chiama “Museomix” e avrà come obiettivo quello di “remixare” i musei fornendo loro nuovi strumenti innovativi con i quali raccontare le loro proposte culturali. In che modo? Tante teste, spazio concentrato, pochissimo tempo: al Museo Carlo Zauli tre gruppi di lavoro – formati complessivamente da diciotto professionisti ed esperti del settore creativo e culturale – uniranno le forze e le proprie competenze per cercare di realizzare, nel poco tempo a disposizione, un prototipo innovativo in grado di essere utile a “svecchiare” l’immagine dei musei. Domenica 13 novembre il museo sarà aperto al pubblico per esporre i prototipi realizzati dai team di lavoro.
Team al lavoro in contemporanea in tutto il mondo
La maratona creativa, che prende spunto dagli hackathon informatici e che sarà collegata in diretta via skype con tutti gli altri Museomix – non solo italiani ma mondiali -, avrà come proprio spazio di lavoro il Museo Carlo Zauli, realtà culturale di Faenza che ha accettato con entusiasmo la proposta di partecipazione. «Abbiamo visto un interesse non scontato per Museomix – spiega il direttore Matteo Zauli – sentiamo che c’è partecipazione. Il Museo è felicemente invaso per questi tre giorni dai partecipanti e dal pubblico che verrà ad assistere domenica. Tutti i progetti devono partire dai contenuti che i partecipanti troveranno all’interno della realtà del Museo Carlo Zauli».
Museomix: una maratona di idee per i musei
Museomix è un evento culturale collaborativo e una comunità internazionale. Accade nello stesso weekend in diversi musei dal Québec alla Francia, passando per Svizzera, Belgio e Italia e prevede tre giorni di lavoro intellettuale e manuale, sempre di squadra, per sviluppare proposte innovative e creare prototipi, da far testare al pubblico. Tecnologia, partecipazione e creatività: tra gli ingredienti di Museomix una community disposta a supportare il museo nell’organizzazione è quello principale. “People make museums” è il motto di Museomix e la community Italiana, fondata da Bam! Strategie Culturali e Ibc Emilia-Romagna con il supporto di Nemo Network of European Museums Organization, sta lavorando da oltre un anno per sperimentare un nuovo modo di vivere il museo.
Unire il mondo umanistico a quello tecnico-scientifico: è questo uno degli obiettivi di Museomix. A organizzare l’evento italiano è stata la cooperativa “Bam! Strategie culturali” di Bologna, realtà consolidata nel settore culturale e dell’audience development. «Ci siamo appassionati a Museomix – racconta Federico Borreani di Bam! – abbiamo scoperto questo format in Francia e ci siamo incuriositi. Il passo successivo è stato quello di provare a convincere le persone a realizzarlo in Italia. Grazie a Ibc Emilia Romagna siamo andati in giro per Musei regioni per convincerli dell’opportunità».
Massimo Isola: “Capitalizzare le idee creative”
«I partecipanti dedicheranno tre giorni del loro tempo a questo Museo – spiega Massimo Isola, vicesindaco di Faenza – un’occasione per loro di conoscere la città. Il Museo Carlo Zauli nasce come contenitore un po’ anomalo rispetto al vocabolario medio: è sì un contenitore di memoria ma già dalla sua nascita faceva del dinamismo e della contemporaneità la sua forza. Scopo di questa iniziativa sarà capitalizzare le idee messe in campo con ricadute concrete anche per il Museo».
Mueseomix: programma delle giornate
Il primo giorno, dopo un’approfondita visita al museo e la spiegazione dei terreni di gioco (filoni tematici individuati dagli organizzatori dopo un attento esame delle collezioni e del contesto) i cosidetti ‘museomixer’, si radunano in équipe, ognuna formata da sei persone con sei diverse professionalità. Il primo giorno sarà dedicato allo sviluppo del concept, con l’obiettivo di avere un progetto da sviluppare concretamente.
Conclusa la fase di design, nel secondo giorno e nella prima metà del terzo le équipe sono interamente concentrate nella produzione del prototipo: tra chi materialmente costruirà l’oggetto progettato, servendosi del fablab, del laboratorio di bricolage e del magazzino tecnologico, detto ‘techshop’ (installati per l’occasione all’interno del museo) e chi dovrà elaborarne il racconto e il brand o svilupparne la parte elettronica/software. Tutta la macchina organizzativa si attiva per arrivare a installare i prototipi e accogliere il pubblico, chiamato a sperimentarli, l’ultimo giorno, dalle 16 del pomeriggio.
Samuele ottimo lavoro. Hai colto proprio il senso di queste giornate.
grazie
Sabina Orlandi staff MCZ per Museomix