Ospedale di Faenza: forze politiche unite sulla “fusione” con Lugo
Tutte le forze politiche unite per salvaguardare l’ospedale di Faenza, con l’ipotesi di abbinamento con Lugo indicata come via per evitare i “tagli” imposti dal cosiddetto “decreto Balduzzi” in materia di riordino dei presidi ospedalieri. Un consiglio comunale coeso e unanime ha approvato martedì 26 luglio un ordine del giorno chiedendo al sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi, di farsi portavoce di ogni azione possibile per evitare il depauperamento dell’ospedale: come soluzione possibile si indica l’istituzione un ospedale di primo livello articolato sui presidi di Faenza e Lugo.
Faenza-Lugo: ospedale di primo livello
Marradi, Palazzuolo, Modigliana e Tredozio non sono sufficienti a fare ottenere all’ospedale di Faenza un bacino di utenza pari a quello richiesto dal decreto per avere un ospedale di primo livello – che prevede un’area da 150mila abitanti. Il rischio è quindi di vedere nei prossimi anni l’ospedale ridimensionato nelle sue funzioni di base: pronto soccorso e poco altro. «Questo progetto di integrazione dei due ospedali in sinergia – ha dichiarato il capogruppo Pd al consiglio comunale, Niccolò Bosi – è una necessità assoluta è un progetto lungimirante per garantire a questi due ospedali i servizi che noi cittadini cerchiamo di difendere e mantenere».
L’Altra Faenza: “Priorità difendere l’ospedale”
Soddisfazione anche per la lista proponente dell’Odg discusso martedì 26 luglio, L’Altra Faenza. «È un risultato significativo che dà forza a quanti si battono in difesa dell’ospedale di Faenza – si legge in una nota – per impedirne l’ulteriore impoverimento con la perdita di servizi e specialistiche di grande importanza per i faentini e per gli abitanti nelle aree collinari e montane».
Una strada ancora però tutta in salita, continua L’Altra Faenza: «Ora è necessario – prosegue il comunicato – che il sindaco Giovanni Malpezzi e quelli degli altri Comuni interessati si facciano forti di questo mandato e agiscano di conseguenza nei confronti dei vertici dell’Ausl. Le linee di indirizzo presentate dal direttore Marcello Tonini per l’attuazione del “decreto Balduzzi”, infatti, non inducono ad alcun ottimismo. Bisogna che al primo posto nel determinare le scelte siano i legittimi interessi e i diritti delle popolazioni».