Top 10 musei statali in Emilia-Romagna: nel 2016 in cima Sant’Apollinare
I mosaici bizantini della Basilica di Sant’Apollinare in Classe si confermano anche nel 2016 come l’attrazione museale più visitata dell’Emilia-Romagna. La chiesa paleocristiana di Ravenna mantiene saldamente il comando della “top 10” della Regione con i suoi 162mila turisti che da tutto il mondo hanno deciso di fare tappa alla Basilica, con un aumento del 3,8% rispetto l’anno precedente: anche nel 2015 Sant’Apollinare era stato il monumento più visitato in Emilia-Romagna, ma i turisti si erano fermati a quota 156mila. Cifre che quasi doppiando il numero di visitatori della Galleria nazionale di Parma – al secondo posto in Emilia-Romagna con 89mila visitatori. Al terzo posto nella classifica regionale troviamo il Battistero degli ariani, sempre di Ravenna, che ha registrato nel 2016 oltre 73mila turisti. I dati provengono dalle rilevazioni 2016 svolte dall’Ufficio Statistica del Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali) riguardo al numero di visitatori in musei, monumenti e aree archeologiche statali.
La top 10 dei musei statali in Emilia-Romagna:
Sant’Apollinare in Classe: dal 1996 patrimonio Unesco
Un gioiello che tutto il mondo ci invidia, capace, a distanza di migliaia di anni, di mantenere intatto il suo fascino e i suoi colori regali, testimonianza di un impero che ha saputo unire, come mai prima, oriente e occidente. La basilica di Sant’Apollinare in Classe è una chiesa paleocristiana situata a circa cinque chilometri dal centro di Ravenna. È stata costruita nella prima metà del VI secolo; fu consacrata nel 549 dal primo arcivescovo Massimiano ed è stata dedicata a sant’Apollinare, il primo vescovo di Ravenna. La basilica è inserita dal 1996 nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’Unesco, all’interno del sito seriale “Monumenti paleocristiani di Ravenna”. Anche per il 2016 si conferma il monumento statale più attrattivo della regione Emilia-Romagna e al 45esimo posto nella classifica nazionale.
Nella “top 3” la Galleria nazionale di Parma e il Battistero degli Ariani
Dai tesori rinascimentali alle fortezze medievali passando per le testimonianze dei regni romano-barbarici e dell’età neo-classica: ecco alcuni degli ingredienti che rendono unica la storia dell’Emilia-Romagna. Dopo la Basilica di Sant’Apollinare in Classe troviamo, come visto, la Galleria nazionale di Parma nella top 10 dei musei statali dell’Emilia-Romagna (i dati prendono in considerazione in maniera aggregata la Galleria nazionale, il Teatro Farnese e il Museo archeologico nazionale, ndr). La Galleria nazionale di Parma si trova in all’interno del palazzo della Pilotta. Il museo espone, tra le altre, opere di Beato Angelico, Canaletto, Correggio, Sebastiano del Piombo, Guercino, Leonardo da Vinci, Parmigianino, Tintoretto. La collezione parmense è iniziata nel Rinascimento ad opera della famiglia Farnese (papa Paolo III e il cardinale Alessandro). Per
quanto riguarda il terzo posto in classifica si torna a Ravenna, non a caso capitale italiana della cultura nel 2015: il battistero degli Ariani fu fatto costruire all’epoca del re ostrogoto Teodorico, a partire dalla fine del V secolo e terminato poco dopo, nella prima metà del VI secolo. Era il battistero della antica cattedrale ariana (una variante religiosa del cristianesimo), oggi denominata Chiesa dello Spirito Santo. Anche per il Battistero degli Ariani il saldo 2016 è positivo: circa mille visitatori in più rispetto l’anno precedente.
Quarto e quinto posto: Abbazia di Pomposa e il forte di San Leo
A seguire in classifica troviamo al quarto posto l’Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara, con i suoi 71mila visitatori nel 2016, che ha registrato un considerevole aumento del 7% rispetto l’anno precedente. Il monastero ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo, grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest’abbazia il monaco Guido d’Arezzo ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali. Fra il 1040 e il 1042 vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, chiamato a istruire i monaci. In quinta posizione – ma solo per poche centinaia di visite in meno rispetto all’Abbazia di Pomposa – la
fortezza di San Leo in provincia di Rimini. Nel 1441 il giovanissimo Federico da Montefeltro fu autore di un’intraprendente scalata del forte. Per tenere testa alle nuove tecniche militari egli fece riedificare la rocca affidando il compito all’ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini. La nuova struttura permetteva una controffensiva dinamica, garantendo direzioni di tiro incrociate. Per garantire questa condizione i lati della rocca erano dotati di artiglieria e le vie d’accesso vennero rese non raggiungibili dal fuoco nemico grazie ad avamposti militari.
Nella top 10 Emilia-Romagna visitatori in crescita, solo la Pinacoteca di Bologna in calo
Ancora Ravenna e ancora Teodorico: il celebre Mausoleo del re ostrogoto si piazza al sesto posto nella classifica generale dell’Emilia-Romagna con i suoi 67mila visitatori, duemila in più rispetto al 2015. Scorrendo la “top 10” troviamo poi il castello di Torrechiara (66mila turisti nel 2016, nel 2015 erano 64mila), la Pinacoteca nazionale di Bologna (46mila, uno dei pochi casi in calo rispetto al 2015 quando i visitatori sono stati 49mila), la Pinacoteca nazionale di Ferrara (31mila, mille in più rispetto l’anno precedente) e infine, a chiudere, la Galleria Estense di Modena (24mila, +2mila sul 2015).
Faenza: nel 2016 Palazzo Milzetti supera i 10mila visitatori
Per quanto riguarda i musei statali del Comune di Faenza, bisogna scorrere fino al 23esimo posto per trovare il primo museo nella classifica regionale: si tratta del Museo dell’età neoclassica di Palazzo Milzetti che ha registrato nel 2016 oltre 10mila visitatori. Nel 2015 i turisti che hanno visitato il museo erano stati 9.449: l’aumento è stato dunque dell’11% in un anno.